Il lancio con il paracadute, costituisce a mio avviso la cura più adatta per smaltire le tossine di una settimana di lavoro, provando brividi che soltanto la mancanza di terra sotto i piedi è in grado di fornire. Sebbene molti ritengano tale sport pericoloso, in realtà la media degli incidenti è statisticamente tra le più basse. Ovviamente sono necessarie alcune misure di sicurezza come ad esempio: la frequentazione di un corso di paracadutismo, il rilascio di un certificato attestante l’idonietà fisica al lancio con il paracadute ed infine l’attrezzatura adatta.

LANCIO ed APERTURA: Effettuato il lancio, il paracadutista dovrà tenere a mente una serie di nozioni che gli consentano di aprire la vela in modo simmetrico e controllabile. Per effettuare tale operazione, dovrà avvalersi dei “comandi”, ossia delle due maniglie di tessuto che si trovano su entrambe le bretelle posteriori. A seconda della posizione dei comandi, il paracadutista potrà determinare la velocità di caduta e virare. In particolare, tenendo i comandi completamente sù, la vela scivolerà in avanti alla massima velocità; tirando i comandi verso il basso virerà. La vela continuerà a virare finchè il comando sarà mantenuto in questa posizione con conseguente e proporzionale aumento della velocità di discesa verticale (cd. “perdita diportanza”). La virata si interromperà soltanto quando entrambi i comandi verranno allineati.

CONTROLLO (o di frenata): La fase della virata deve esser conclusa dal paracadutista in tempo per l’atterraggio. La manovra che consente di ridurre la velocità di avanzamento orizzontale si chiama “frenata”. Quest’ultima va effettuata effettua abbassando entrambi i comandi fino a portare la vela quasi allo stallo poco prima di toccare terra. Per effettuare una corretta frenata occorrerà: tenere i piedi e ginocchia vicini per mantenere l’orientamento frontale; iniziare la manovra ad un ‘altezza pari alla propria statura rispetto al suolo; frenare fino a raggiungere la minima velocità di discesa verticale mantenendo i comandi nella stessa posizione finchè non si tocca terra.

ATTERRAGGIO: Per effettuare all’atterraggio, si dovrà: unire le gambe e piegarle leggermente per assorbire l’impatto; frenare tenendo entrambe le mani vicine e centrali rispetto al proprio baricentro, in modo da evitare lesioni ai polsi e alle mani stesse; rotolare a terra per distribuire l’impatto. Al momento del contatto con il suolo si dovrà: mantenere la posizione preparatoria il più possibile; piegarsi verso la direzione di atterraggio per rotolare su un lato del corpo; toccare terra, nell’ordine, con piedi, fianco e busto.